sabato, giugno 07, 2008

Et c'est reparti!


Eh già, due anni dopo l'ultimo Mondiale (il primo per me vissuto in terra straniera o, per meglio dire, ostile almeno in quel periodo) ora è il turno degli europei.. Svizzera e Austria ospitano il torneo, appena iniziato. In questo momento, per la precisione, siamo alla fine del primo tempo di Svizzera - Repubblica Ceca, risultato ancora sullo 0-0, direi gara equilibrata.
Un torneo per noi iniziato male, con Cannavaro "rotto" ancora prima del fischio d'inizio. Ma tant'è... in bocca al lupo agli azzurri!
Dettagli calcistici a parte, che possono interessare relativamente (non so perchè ma son quasi sempre circondata da gente che, al contrario di me, non ama particolarmente questo sport), quello che troverei interessante è sapere come i masteristi, sparsi fra i vari continenti, vivono le emozioni dell'Europeo. Chi ha voglia di contribuire mi può contattare tramite il forum del Master dei talenti... mi occuperò poi di trasmettere qui (sempre che l'idea vi piaccia) impressioni ed emozioni.
Che ne dite?
Intanto, vi auguro un buon sabato sera.. e spero che sia meno piovoso di quello che si annuncia qui a Paris

lunedì, maggio 12, 2008

A volte ritornano (2)

Oltre un anno e mezzo fa' postavamo l'ultimo articolo rammentando la visita di William in Fondazione non piu' come borsista ma come operattore di ABN Amro.
Di acqua ne è passata sotto i ponti, William ha cambiato azienda e oggi l'ho rivisto in Fondazione come selezionatore dei borsisti che andranno presso Lehman Brothers (azienda che si è auto candidata a ospitare borsisti dopo che William è passato da loro).
Di aziende che si candidano dopo aver visto la qualità dei borsista ne abbiamo ormai un certo numero da Lehman Brothers (William) a Procter & Gamble (Guido).
Poi ci sono le realtà più piccine ma non per questo meno interessanti come l'azienda che opera nel vitivinicolo come Gie la Rectorie (Silvio).
Nel frattempo molte cose sono cambiate. C'e' chi è partito con un'idea di cosa fare all'estero e si trova felicemente a fare tutt'altro da cosa si aspettava (!?!) come lavorare in un ristorante italiano in un isola cinese. Francesco cosa farebbe oggi se al posto di accettare la posizione in Cina avesse preferito la borsa di Slow Food a Montpellier per il quale era stato selezionato? E Silvio che subentrò a Francesco in tale posizione, oggi in che parte del mondo sarebbe?
Elisa era molto indecisa se accettare la borsa della Città di Torino o andare all'Ambasciata a Bucarest. Dopo un serie interminabile di domande presso "La Drogheria" le suggerii di accettare la borsa a Bruxelles. Credo che mi stia maledicendo ancora adesso....ma credo che sia stata la scelta giusta.
C'e' chi poi si è "imbullonato" all'estero e ormai e' cittadino del mondo a tutti gli effetti avendo iniziato a pagere le tasse nel paese dove lavora.
C'e' poco da fare: il vero discrimine dell'aver piantato radici e' quando incominci ad essere tartassato dal fisco........di qualunque delle 192 nazioni del mondo.

sabato, ottobre 21, 2006

A volte ritornano...


Ricordate quegli orridi b-movies popolati da trucchi di cartapesta all'interno dei quali inespressivi figuranti recitavano il ruolo di defunti ritornati sulla terra per poter riapprezzare almeno una volta la qualità della carne umana azzannando i loro simili?

Si trattava di minori produzioni che sono state recuperate dall'oblio in parte grazie al merito geniale di un film quale "Ed Wood" di Tim Barton ed in parte grazie allo sdoganamento del genere pulp effettuato da Tarantino con "Pulp Fiction".

Ebbene cosa c'entra l'incipit di questo articolo con ciò che vado ad articolare? Direi poco o nulla ma dovevo prendere il titolo in prestito dall'immaginario collettivo...

Orbene un paio di settimane or sono sbuca nel mio ufficio il mitico William Imbrogno (ricordiamo per i piu' giovani che William era risultato vincitore di una delle prime borse presso ABN Amro, non aveva neanche fatto in tempo a terminare il tirocinio che ABN lo aveva direttamente assunto). William, vestito con un elegantissimo completo da yuppie bancario anglossassone, fa' capolino nel mio ufficio dicendo che - approfittando di un appuntamneto di lavoro in Fondazione - ha deciso di farmi un saluto.
Piacevolmente stupito gli chiedo che ci faccia in Fondazione, William mi risponde che e' stato inviato in "business trip" dalla sua azienda a trovare i responsabili della nostra direzione finanziaria.
Mi congratulo sinceramente con lui e gli chiedo se posso salutare il suo boss che presumo che l'abbia accompagnato in tale giro d'affari (si tratta del dirigente che neanche due anni fa' -presso gli uffici della Fondazione - aveva proceduto a selezionare William in una "batteria" di 10 candidati d'eccellenza).
William mi risponde che in realtà l'hanno inviato da solo (essendo William persona modesta, non aggiunge alcunchè).
Ci salutiamo cordialmente non prima di aver presentato - con malcelato orgoglio da parte mia - William al nostro Segretario Generale. In tale breve incontro sottolineo il fatto che neanche due anni fa' William era un brillante neo-laureato che aveva condotto un colloquio di lavoro per una borsa di tirocinio promossa da noi presso ABN ed oggi viene inviato da solo per svolgere un ruolo di grande responsabilità.

Insomma: a volte ritornano vestiti di tutto punto e con un cordiale sorriso sulle labbra.

Alla prossima

Luigi

P.S. Attendo fiducioso di vedere prossimamente presso gli uffici di Fondaizone CRT Vincenzo Maio nel medesimo ruolo.

mercoledì, maggio 03, 2006

La legge di gravitazione universale



Voltair ideò un aneddoto per spiegare come Newton fosse giunto alla formulazione della legge di gravitazione universale. La leggenda narra che mentre Newton stava sotto un albero, improvvisamente una mela gli cadde in testa; questo suscitò in lui delle perplessità e riflettendo sull' accaduto si chiedeva: "e se la mela fosse caduta da un albero che sta sulla Luna ?".

Aneddotistica a parte ricordiamo tutti che per la legge di gravitazione universale - formulata da Sir Isaac Newton nel 1684 - l'attrazione gravitazionale tra due corpi è direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro reciproca distanza.

Pertanto quanto la massa è piu' consistente tanto l'attrazione sarà piu' forte.

Ora - secondo voi - da un punto di vista "metaforico" la "massa" (inteso come importanza, prestigio, capacità di valorizzare le competenze da un punto di vista meritocratico, possibilità di carriera) della City finanziaria londinese è minore, uguale o maggiore di qualsiasi altra piazza italiana ove esistano uffici finanziari?
Credo che non sia necessario aggiungere alcunchè se non che anche William Imbrogno (è notizia di qualche giorno or sono) è stato assunto da ABN Amro Londra (azienda presso la quale ha effettuato il tirocinio).

Facendo due conti veloci sulle 5 persone che avevamo mandato a Londra presso gli uffici finanziari di diverse banche, vediamo com'e' finita: Violetta Alpe (tirocinio presso Nomura Bank) assunta presso la stessa azienda, Vincenzo Michele Maio (tirocinio presso Credit Suisse) assunto presso la stessa azienda, Daria Crema (tirocinio presso ABN Amro) ha terminato il tirocinio qualche mese prima perchè è stata assunta a Londra dalla Mitsubishi, William Imbrogno (tirocinio presso ABN Amro) assunto presso la stessa azienda. Rimane Marta Boido che aveva effettuato un tirocinio di 3 mesi presso Barclays e che si è "consolata" con Unicredit. V'e' anche da dire che Marta avendo in mano la laurea triennale doveva terminare qui a Torino il titolo specialistico.

Si tratta di brain drain o di un lucido ragionamento dei ragazzi sulla sede del paese dove possano avere le migliori opportunità di far valere i loro Talenti?

Alla prossima

mercoledì, aprile 19, 2006

Offerta del mese: 3 al prezzo di 2!!!




E' tempo di qualche bilancio soprattutto in considerazione del fatto che abbiamo a nostre mani i risultati dei sondaggi provenienti dalla maggior parte dei ragazzi che hanno concluso le prime borse.

Alcuni degli elementi già li conoscevate: in media la retribuzione di un "post-masterista" supera di circa il 50% la retribuzione di un laureato "normale".

Da un analisi piu' attenta dei questionari emerge peraltro una trend molto chiaro riferibile alle offerte di lavoro che vengono formulate a chi ritorna in Italia.
Il "ritornello" che vi viene venduto non appena vi laureate (ovverossia che non avete esperienza, conoscenza delle lingue così-così o che siete troppo vecchi) con voi non può "attaccare". Siete giovani, competenti, esperienziati, conoscete bene le lingue e quindi vi "staccate" dalla media, a voi non possono tentare di rifilare proposte lavorative "indecenti".

Eppure......pur con le dovute distinzioni.... il trend mostrato dalle aziende italiane è chiarissimo. I livelli retributivi proposti sono sensibilmente piu' bassi di quelli stranieri (con alcuni casi che sfiorano l'oscenità). Il re è nudo: la risorsa anche se giovanissima ed esperienziata si tenta di pagarla veramente una frazione infinitesimale di quanto si paga all'estero.

Che dire? Speriamo che la tendenza cambi ed i livelli retributivi crescano altrimenti ci vedremo costretti a consigliare a tutti i masteristi di rimanere all'estero.

Alla prossima

Luigi

mercoledì, aprile 05, 2006

Gli asparagi e l'immortalità dell'anima.


Qualche giorno fa' sono andato a Bruxelles per lavoro: nulla di che', un paio di giorni e via, purtuttavia utili per formulare un ragionamento sull'eccellenza enogastronomica del nostro paese.
Sia ben chiaro: che la cucina dell'italico stivale sia - a mio modesto avviso - la migliore su questo sperduto puntino azzurro perso dentro la galassia già lo sapevo. In tal senso un'anno e mezzo di vita nel Regno Unito mi erano bastati per rivalutare un dato che davo già per acquisito; elemento peraltro rafforzato nel corso dei viaggi all'estero.
Piu' di tutto ciò che mi stupisce ancor oggi è la capacità tutta italica di saper abbinare materie prime che - a primo acchito - non sembrino velerne sapere di condividere la stessa porzione di piatto.
Anzi in tal senso mi sovviene un piccolo racconto di Achille Campanile che vi riporto in calce per farvi mediatare giusto qualche giorno prima di abbandonare il vostro paese natale per altri lidi: buona lettura: "[…] che il melone col prosciutto, i fichi col medesimo, il formaggio con le pere, appartengono a quei grandi binomi internazionali, di fronte ai quali tutti c'inchiniamo, senza tentare d'indagarne il mistero. Perché il melone col prosciutto e non col manzo lesso? Perché il formaggio con le pere e non, putacaso, con le fragole? Di questi misteriosi e famosi accoppiamenti, altri esempi minori, ma non per questo meno notevoli, sono l'insalata con le uova sode, i carciofi con la coratella (quest'ultimo, tuttavia, limitato alla zona di Roma e provincia), la polenta con gli uccelli, ecc. Io mi domando chi sarà stato l'inventore, ad esempio, dei fichi col prosciutto. Come gli sarà venuto in mente questo geniale accoppiamento. Chi sa quante prove avrà fatto prima di giungere alla combinazione che doveva avere tanta fortuna. Perché in apparenza non c'è alcun nesso tra i fichi e il prosciutto. Ma la loro unione, bisogna riconoscerlo, è delle più felici... L'inventore avrà fatto lunghi esperimenti. Avrà provato a combinare i fichi con le bistecche e, dopo avere assaggiato, avrà detto scoraggiato, scotendo il capo: Non ci siamo ancora. Più volte sarà stato tentato di mandare al diavolo le faticose ricerche, ma la buona compagna della sua vita l'avrà portato a perseverare, ad aver fede nel successo. E lui, allora, animato da novella energia, avrà provato a combinare i fichi con gli spaghetti. Nuovo insuccesso, nuovo scoraggiamento. Oppure coi latticini. O il prosciutto con le susine, o con le banane, o con le mele. Avrà passato notti insonni, la famiglia avrà camminato in punta di piedi per non disturbarlo. Sarà stato d'umor nero per settimane. E finalmente, là!, la rivelazione: i fichi col prosciutto! Fu il trionfo. La fortuna assicurata. La cosa è anche più notevole, se si pensa che, cronologicamente, i fichi sono nati molto tempo prima del prosciutto. Per secoli e secoli essi non ebbero con chi accoppiarsi. Per millenni rimasero soli. Oppure può darsi che l'importante scoperta, come molte altre scoperte, sia dovuta al caso. Un giorno forse uno scienziato stava mangiando pane e prosciutto sotto un albero di fichi e gli sarà cascato un fico in bocca. Newton, quando stava sotto un albero e gli cadde una mela sulla testa, scoperse la legge della gravitazione universale; lui avrà scoperto una cosa almeno altrettanto utile all'umanità: i fichi col prosciutto. […]" Achille Campanile. Gli asparagi e l'immortalità dell'anima. Milano, Rizzoli, 1974

mercoledì, marzo 22, 2006

Pubblicità Progresso

A costo di rimanere etichettato come Matusa (c) ricordo con affetto la campagna del 1983 di PP.

Con lo slogan di "Adotta un Nonno" si tentò di sensibilizzare la società nei confronti di fascia ben specifica (il mondo della terza età o degli "anni azzurri").
Molto spesso le società odierne si producono in sforzi notevoli nel tentativo di creare comunità di cooperazione e sostegno che dovrebbero discendere dal Diritto Naturale prima ancora che da sollecitazioni eteronome.

In ambiti totalmente diversi osserviamo fenomeni non dissimili laddove si verificano eventi spontanei di aggregazionismo.
E' evidente - ad esempio - come coloro che hanno intrapreso programmi di mobilità studentesca (primo tra tutti il Programma Erasmus) si considerino accumunati da elementi simili. Credo anzi che oggi chi partecipa a tale programma possa contare sull'esperienza e sui preziosi consigli di tutor che hanno intrapreso un percorso simile.
Ricordo bene il tipo di sensazione che provai quando intrapresi nel lontano '92 un anno di Erasmus nel Regno Unito. Gli allora pochi adepti si imbarcavano in tali imprese con la sensazione di costituire le prime avanguardie di un fenomeno che - di lì a qualche anno - sarebbe dilagato.

Nel nostro piccolo siamo arrivati al primo anno di effettività del Programma Master dei Talenti. Ci auguravamo che chi avesse terminato il programma non recidesse il cordone ombelicale con noi. Abbiamo constatato con sincero piacere che così è stato: gli ex-borsisti rimangono in contatto e non lesinano consigli ai nuovi partecipando attivamente alla vita del forum.

I log del sito parlano inoltre chiaro, anche ci partecipa di meno alle discussioni continua a seguirci aldilà del confine.

Cari ragazzi, a voi un rigraziamento personale da parte nostra ed un esortazione: non smettete di svolgere il ruolo di fratelli o sorelle maggiori nei confronti dei nuovi borsisti.